L’Italia è il Paese dalle grandi risorse idriche ma anche tra i primi al mondo per spreco di acqua.
Il consumo giorno/pro capite è di 245 litri (Fonte: ISTAT marzo 2017). Il rubinetto del bagno ha una portata media di oltre 10 litri di acqua al minuto: se lo lasciamo aperto mentre ci laviamo i denti, più di 30 litri di acqua potabile se ne andranno sprecati; un rubinetto che gocciola rappresenta uno spreco di 4 mila litri di acqua all’anno; un frangigetto applicato ai rubinetti di casa ci può far risparmiare fino al 50% di acqua. Facendo la doccia utilizziamo circa 50 litri di acqua, se preferiamo un bagno, i litri che consumiamo sono il triplo; per lavare l’auto utilizziamo mediamente 100 litri di acqua, meglio usare un secchio! Questi alcuni esempi su cui riflettere quando troppo spesso diamo per scontata l’acqua di casa.
L’aumento dei consumi pro capite nei paesi ricchi, l’incremento della popolazione e l’inquinamento stanno determinando uno squilibrio sempre più ampio tra domanda e disponibilità d’acqua potabile (1 miliardo di persone nel mondo non ne ha accesso e quasi 4 miliardi non ne hanno a sufficienza). Proprio questo stato di cose sta facendo emergere la necessità di un uso più razionale di questa risorsa da parte di ogni singolo individuo e sta trasformando l’acqua in un bene prezioso. A livello economico, politico e sociale.
L’acqua è essenziale per la vita: il corpo umano è costituito per il 70% di acqua e anche se un essere umano può sopravvivere un mese o più senza cibo, una settimana senza acqua può essere fatale. La qualità dell’acqua e la salute sono strettamente legate. L’acqua ha così tanti benefici per la salute che i Centri per il controllo delle malattie e la loro prevenzione raccomandano di bere almeno otto bicchieri di acqua ogni giorno. La utilizziamo tutti i giorni per lavarci, per cucinare, per innaffiare le piante e soprattutto la beviamo per idratarci e per mantenere inalterate tutte le nostre funzioni vitali.
L’acqua, infatti, oltre a essere il costituente del corpo in maggior quantità (siamo fatti al 70 per cento di acqua, e nei bambini la percentuale è ancora maggiore), è essenziale per l’organismo perché fa assimilare i nutrienti, mantiene in equilibrio temperatura e pressione, elimina scorie e tossine e agisce come lubrificante e ammortizzatore su articolazioni e tessuti. La nostra sopravvivenza è talmente connessa a questo prezioso elemento che i Centri per il controllo delle malattie e la loro prevenzione raccomandano di berne almeno otto bicchieri ogni giorno (ma in certe situazioni l’organismo può richiederne anche di più, per esempio quando fa caldo, si pratica sport o si svolgono lavori pesanti). Bere è importante, dunque, anzi indispensabile per mantenere sempre in perfetto equilibrio il ‘bilancio idrico’ delle entrate e delle uscite. Anche perché il segnale della sete arriva in ritardo, quando si è già leggermente disidratati, ed è bene sapere che una seppur lieve perdita di liquidi si ripercuote a più livelli su tutto l’organismo.
Per esempio, con una perdita pari all’1 per cento del peso risultano più difficoltose le performance fisiche e intellettuali; se è pari al 2 per cento ne risente la termoregolazione; al 5 per cento (quindi oltre la soglia di disidratazione che è del 3 per cento) si manifestano sintomi quali crampi, debolezza, vertigini, mal di testa, tachicardia, ipotensione, irritabilità. Aumentando la carenza d’acqua fino al limite del 10 per cento, la disidratazione comporta alterazioni del sistema nervoso centrale che possono mettere la persona in pericolo di vita.
È importante per noi come per le nostre abitazioni che l’acqua che utilizziamo sia sicura: ad esempio, l’acqua addolcita permette un risparmio di denaro, mantenendo gli elettrodomestici – lavatrice, lavapiatti, etc – al massimo dell’efficienza e facendoli durare più a lungo.