QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR: I RISCHI

L’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal titolo “Ambient Air Pollution: a global assessment of exposure and burden of disease”, pubblicato a settembre 2016, sottolinea la rilevanza dell’inquinamento atmosferico (outdoor e indoor) quale principale fattore di rischio ambientale per la salute della popolazione mondiale.
Poiché si stima che nei paesi sviluppati la popolazione passi il 90% del proprio tempo in ambiente chiuso (case, uffici e scuole), la qualità dell’aria negli ambienti indoor diventa cruciale per la salute e per il benessere.
L’aria interna è fondamentalmente la stessa di quella esterna, ma cambiano quantità e tipi di contaminanti: infatti, a quelli esterni si aggiungono quelli propri degli ambienti interni.

L’aria indoor può essere in generale più inquinata rispetto a quell outdoor (altrimenti della aria ambiente) perché:
1. gli inquinanti esterni vengono intrappolati e si accumulano;
2. vi sono inquinanti propri delle abitazioni;
3. le varie attività umane (cottura dei cibi, pulizia della casa, ecc.) contribuiscono alle emissioni di ulteriori inquinanti.
A proposito di qualità dell’aria indoor, ancora oggi in Italia manca una legislazione di riferimento; tuttavia, nel nostro Paese in questi anni è cresciuta sensibilmente la consapevolezza di questa problematica.
Di seguito sono illustrati i principali inquinanti indoor ed una serie di semplici regole da seguire per migliorare la qualità dell’aria delle nostre abitazioni. L’obiettivo finale è quello di proporre un’omogeneità di azioni a livello nazionale, i cui risultati potranno portare ad appropriate strategie di sanità pubblica mirate alla riduzione della esposizione della popolazione negli ambienti indoor.
I principali inquinanti indoor con i quali veniamo ogni giorno in contatto all’interno delle nostre abitazioni sono:

Composti organici volatili VOC
(inclusi i prodotti per la pulizia della casa);

Gas di combustione (NOx, SO2, CO)
(provenienti sia dall’esterno, sia generati internamente); particolato atmosferico aerodisperso (proveniente sia dall’esterno, sia generato internamente, inclusa la polvere domestica e le particelle secondarie che si formano dai precursori gassosi, cioè i VOC);

Formaldeide

Fumo passivo;
idrocarburi policiclici aromatici (IPA)

Batteri, virus, pollini, acari

Residui biologici

Composti allergenici

L’inquinamento dell’aria indoor da parte di agenti chimico-fisici ha effetti sul sistema respiratorio, provoca allergie e asma, ma anche disturbi a livello del sistema immunitario.

Gli agenti biologici inquinanti negli spazi indoor sono molto eterogenei e comprendono pollini e spore delle piante, batteri, funghi, alghe e alcuni protozoi. La loro presenza è ricollegabile a un eccesso di umidità e ad una ventilazione inadeguata. La ventilazione riduce la concentrazione degli inquinanti, sia chimici sia biologici, e permette di controllare la temperatura e l’umidità all’interno degli edifici. Infatti, sono numerosi gli studi che hanno individuato una relazione tra la ventilazione delle case e le condizioni di salute delle persone che le abitano.